mercoledì 25 maggio 2016

Ceramiche, pottery e poteries

È un atto di presunzione pensare di cavarsela discretamente in qualcosa che "mastichi" da poco? 
Oggi guardavo i lavori in argilla fatti questa settimana, quelli già asciutti e pronti al primo forno: sono venuti bene per esser stati creati senza alcuna supervisione di un esperto e mi hanno resa felice. Certo, c'è quell'odiosissima percentuale di jella che possa scoppiare tutto in cottura e allora ciao alle giornate spese a far rifiniture, a farsi i muscoli per impastare tutto a mano, quando mi ero scordata di tenere umida l'argilla perchè presa da altro; ciao alla soddisfazione, perchè quella bolla la dovevo beccare, stile "ago nel pagliaio", in mezzo alla materia; ciao alle illusioni date a chi attende di vedere, toccare, valutare il mio lavoro; e ciao alla felicità di questo momento, questo proprio, quello che passa ora che scrivo. Non ci voglio nemmeno pensare: come consigliato da chi questo mestiere lo fa da una vita, "prega Santa Chiara e Sant'Antonio"!
In mattinata s'è pure dipinto un po'. Prove tecniche di colore, giusto per farmi due conti su dosi e diluizioni, coprenza, risultato. Ho fatto pure il "tentativo Pollock" ma è uscito un obbrobrio e no, niente assalti cromatici sul biscotto, meglio se lo conservo per le tele e i muri, quando avrò mandato avanti un po' di pezzi e potrò rallentare la corsa che sto facendo ora in vista di mercatini, mostre e riunioni di amiche. Le peggiori sono sicuramente quelle dei parenti et similia: in famiglia non sono l'unica con il guizzo per l'arte, mio cugino dipinge, si definiva un visionario al che mio padre ha pensato che avesse problemi psichiatrici più che proiezioni astratto-fantasmagoriche della propria mente con la conseguenza che la parola è stata bandita in casa alla stregua di fenomeno e calma. Il primo è cosa rara ed eccezionale, così tanto che si può scordarne il vocabolo, la seconda è la porta per l'Inferno quand'è arrabbiato: guai a nominarla, c'è il bonus di imbufalimento turbodiesel!
Ad ogni modo, presto, già in fine settimana se si asciuga quel che ancora scarica umidità, si va di forno e per le creazioni e per la pittura: ho scelto un blu stranissimo (magari è una cosa ordinaria nel campo degli smalti ma per me è una novità goduriosa), chiazzato in bianco. Un blu con i brufoli in sostanza e non vedo l'ora di meravigliarmi (o deludermi ma mi auguro vivamente di no) di come esce dal forno. Non appena c'è qualcosa di pronto lo posterò sui social... anche perchè chi mi trattiene se le mie visioni visionarie si realizzano anche fuori dalla mia testa?

venerdì 20 maggio 2016

Eventi, manifestazioni e quant'altro

Come diceva l'incipit di un famoso romanzo di una donna che mi somiglia tanto, 
"È verità universalmente riconosciuta che..."
...sono una smemorata e poco ci manca che non me lo segnino anche sulla carta d'identità (tanto più che a luglio la devo rinnovare potrei pure proporlo al "simpaticissssimo" Francesco dell'Anagrafe...). Non è per pigrizia ma dimentico spesso e volentieri di segnalarvi gli eventi a cui sono partecipe: ammetto che, essendo una persona che lavora meglio sotto pressione, alla fine mi scordo di dire quel che c'è da dire e pure di fotografare i momenti di quegli incontri in cui non solo sono presente ma condivido con molte altre persone che hanno fatto di una passione un bene comune. Se vado "da turista" potrei stendere un reportage con tanto di intervista video ma se tocca a me esporre sono un disastro. Pertanto ecco uno dei prossimi appuntamenti in cui potrete passare a trovarmi: il 5 giugno espongo presso il Mercatino della Manualità e della Creatività di Soave, in provincia di Verona, cittadina per cui vale la pena una visita anche in assenza di manifestazioni. Bandiera arancione del Touring Club, vino buono, centro storico medievale e dintorni stupendi per passeggiate e per ammirare panorami mozzafiato. Se passate di qua, fatevi riconoscere!
A breve altre date... e qualcuno mi ricordi di fare le foto!!!!


mercoledì 18 maggio 2016

Svelato l'arcano!

Chi mi conosce sa che se mi si insinua dentro un'idea non mollo la presa finchè non ho provato a metterla in atto. Chiamatela ostinazione, patologia infantile di inventare l'ignoto o, come la definisco io, tentare per non avere rimorsi un domani, se il mondo è un mare, un tuffo me lo faccio.
E il tuffo è quel che già qualcuno su instagram ha visto: la ceramica. Venendo da un territorio dove quest'arte è radicata nella tradizione forse l'argilla dovrebbe essermi venuta tra le mani prima ma, in tutta franchezza, dopo un'infanzia in cui ho imparato a modellarla seguendo una zia acquisita che lavorava per una ditta, l'ho sempre schifata. Mi piaceva il pongo, ma solo per il profumino di mela verde che aveva; il DAS era piacevole ma tempo tre secondi era secco più del Po in tempi di siccità e mi dava noia; l'argilla, eccetto la parentesi "zia", rimava con i servizi simil settecenteschi per cui la mia terra è famosa. Pertanto no, alla ceramica non mi sarei avvicinata manco morta. E invece son pensieri che mi son rimangiata ma che hanno avuto un gusto estremamente piacevole: lavorare la ceramica è rilassante, catartico, all'apparenza semplice ma piena di segreti, di silenzi pazienti che si svelano a poco a poco. Mentre sono in laboratorio a modellare mi viene spontaneo di pensare di sbatacchiare il panetto d'argilla sul muro anzichè sul tavolo, così, per vedere se si attacca. Lo stesso effetto me lo fa la frittata: sono l'unica che ogni tanto fissa il soffitto chiedendosi se, in un raptus da cuoca, dando un buono slancio alla padella, rischia di vedersi le uova spiaccicate sopra la testa? In entrambi i casi mi passa la voglia quasi subito: il soffitto l'ho tinteggiato da poco, il muro del laboratorio pure per cui... restiamo nel dubbio!
Ritornando a noi, non so se e quanto durerà questo benessere da impastamento anti-stress: alcuni vedrebbero la fine di questo momento come una forma di incostanza, io, al contrario, credo che come ogni forma di espressione artistica viva di spazi temporali densi e vitali che si consumano quando quello che portavano con loro è esaurito. Possono ripresentarsi di lì a poco, a distanza di anni, non presentarsi più o rivivere sotto altre forme, coniugando se stessi con qualcosa di diverso e, spesso, inatteso. Per ora posso dire solo questo con la massima onestà possibile: occuparmi di ceramica mi dà soddisfazione e voglio andare avanti. Finisse domani o continuasse nel tempo, mi nutro di essa fino all'ultima goccia.

Avoiding the people' sufferings

lunedì 9 maggio 2016

Come back home

Ok ok...mi sono presa più tempo di quanto preventivato, lo ammetto, eppure assicuro, giurin giurello, che è stato un periodo molto ben speso a livello spirituale e concettuale. Una circostanza di inventiva, energia e volontà non mi prendeva in pieno petto da davvero tanto tempo e un po' mi ha destabilizzata. Lavorare su due binari, quello della creazione su commissione e quello dello sfogo mentale privo di schemi necessita di nervi saldi e davvero tanta pazienza di cui non sempre sono fornita: d'altronde mi hanno detto che sono ancora umana e mi tocca accontentarmi di quel che passa il convento. Per quanto mi riguarda "mettere a cuccia" l'immaginazione per portare a termine i miei compiti è matematicamente deleterio perchè poi l'idea mi sfugge, si autodistrugge come i messaggi di James Bond e ripigliarla è al limite dell'impossibile. Se va bene ne recupero una parte ma è raro. Non so se anche alle mie colleghe creative capiti ma le immagini di quello che in un istante hai in mente o le catturi mentre ti scorrono negli occhi o le puoi dare serenamente per perdute. Per cui ora mi ritrovo con tanto da fare e solo la sottoscritta a smaltire cose e cose. Non che dubiti di farcela, chi non crede in se stesso non va da nessuna parte; mi preoccupa di non essere in grado di tener fede a ciascuna di quelle idee in modo degno. Tuttavia mi conforto nel pensiero che è un sentire normale quando sei un'esplosione di novità e vi assicuro che ce ne saranno tante. A partire dal fatto che il laboratorio si sdoppia: non uno ma due, tanto per non farsi mancare niente.
Da domani si comincia a fare sul serio. Promesso.